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I Tricotteri sono insetti olometaboli (a metamorfosi completa) con larve e pupe acquatiche. Gli adulti possiedono due coppie di ali diseguali che gli conferiscono un volo piuttosto pesante. Ricordano vagamente i lepidotteri notturni, ma hanno antenne lunghe e filiformi che vengono tenute distese anche a riposo. Il nome tricotteri deriva dalle ali ricoperte di peli che differiscono
quindi da quelle dei Lepidotteri coperte di squame.
Materiali e metodi
Sono stati realizzati campionamenti con una lampada luminosa nel periodo giugno-luglio 1996.
Risultati
I 1.245 esemplari rinvenuti sono ascrivibili a 5 famiglie, 10 generi e 16 specie. Le famiglie più abbondanti sonoHydropsichidae (53%) e Leptoceridae (39%) mentre, meno rappresentate per numero di esemplari, ma molto significative da un punto di vista faunistico, sono Hydroptilidae (5%), Ecnomidae (2%) e Psychomydae (1%). Le 16 specie rilevate sono ad ampia diffusione, tipiche di acque lente e quasi tutte tolleranti l’inquinamento fluviale. Da segnalare la presenza del genere Orthotrichia della famiglia Hydroptilidae; il ritrovamento di soli esemplari femmine non ha consentito una determinazione a livello specifico. Sicuramente di notevole valore faunistico è la cattura di due Leptoceridae maschi. Pur essendo ancora indeterminati, si tratta quasi certamente di una specie non ancora segnalata per l’Italia. Complessivamente i dati relativi alla tricotterofauna della Riserva sono ancora piuttosto scarsi per poter fare delle considerazioni sul popolamento. Un campionamento costante lungo l’arco dell’anno, con l’utilizzo non solo di trappola luminosa ma anche con raccolte dirette, favorirebbe non solo una conoscenza più dettagliata delle specie presenti in quest’area ma, soprattutto, potrebbe aumentare le conoscenze faunistiche degli ambienti fluviali e palustri della pianura lombarda che risultano a tutt’oggi poco noti.
Testo tratto da ricerche svolte da Marco Valle.