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I ragni (Arachnida, Araneae) sono i predatori più diffusi nelle comunità di invertebrati terrestri (circa 50.000 specie descritte), hanno colonizzato tutti gli ambienti terrestri dove la vita per gli artropodi è possibile ed anche alcuni ambienti acquatici, dalle regioni artiche a quelle desertiche. La colonizzazione di nuovi habitat è sicuramente favorita dalla capacità dei giovani ragni (e degli adulti di alcune specie di piccole dimensioni, come nella famiglia dei Linifiidi) di lasciarsi trasportare dal vento per spostarsi in altre zone (ballooning), utilizzando come “vela” un filo di seta a cui restano appesi. Con le condizioni atmosferiche opportune possono coprire distanze considerevoli, anche se normalmente si tratta di viaggi abbastanza brevi.
Si distinguono, per le tecniche di cattura delle prede, due grandi gruppi di ragni: da una parte quelli che costruiscono una tela bi- o tridimensionale, dall’altra gli Araneidi cacciatori, che non costruiscono la tela per procacciarsi il cibo. I ragni campionati, visto il metodo utilizzato, sono per la maggior parte erranti. Costruiscono spesso dei rifugi a livello del terreno in cui trascorrono parte del tempo e per il resto si spostano liberamente sul suolo cacciando le loro prede. Queste sono spesso costituite dagli stessi ragni: la predazione interspecifica è molto diffusa e i ragni costituiscono normalmente il 25% delle prede totali (Blandin, 1988), mentre insetti e altri artropodi completano il resto della dieta (raramente catturano vertebrati come girini o piccoli pesci). La predazione tra ragni ha portato allo sviluppo di svariati riti di corteggiamento, in modo che la femmina non scambi il maschio per una preda, anche se non è raro che essa alla fine o durante il rapporto si nutra comunque del maschio (in alcune specie è praticamente una costante). Il catalogo dela fauna araneologica italiana dopo l'ultracentenario "Catalogo sistematico degli Araneidi Italiani (Canestrini e Pavesi, 1868)" recentemente si è arricchito del lavoro di Pantini e Isaia, 2018. Gli studi sulla fauna araneologica italiana sono molto scarsi, costituiti da elenchi faunistici di determinati ambienti o regioni. Un gran numero di ricerche sinecologiche porta a concludere che la maggior parte delle specie di ragni ha precise esigenze verso il proprio habitat: per questo motivo cambiamenti evidenti nella composizione della cenosi si verificano ogni qual volta avvengono delle modificazioni a livello del suolo, della lettiera, della struttura verticale e orizzontale della vegetazione (Baert e Maelfait, 1988).
Materiali e metodi
Sono state campionate solo le specie catturabili da trappole a caduta tipo Barber (1931). Le stazioni sono state scelte in base alle tipologie ambientali presenti nella Riserva. Le ricerche promosse dal WWF si sono svolte dal 1998 al 2000.
Risultati
Nel saliceto le specie numericamente più importanti sono Agraecina striata, Pirata hygrophilus e Ozyptila praticola. Queste sono le tre specie base della comunità del saliceto, a cui si aggiungono specie ad ampio spettro come Diplostyla concolor, o come Robertus lividus. Nei boschi vi sono poi altre specie igrofile, come Arctosa leopardus o mesofile, come Pachygnatha terilis, Oedothorax apicatus, Phrurolithus minimus. Il numero di specie presenti sembra aumentare ogni anno e, nell’ultima stagione, hanno trovato spazio anche colonizzatori opportunisti come Erigone dentipalpis, specie euriecia, e Diplostyla concolor o specie praticole come Pardosa prativaga e P. proxima, tipica anche degli ambienti aperti. Si segnala la presenza di Gongylidium rufipes. Nell’artemisieto, ambiente intermedio, assolato, che rimane umido fino alla tarda primavera, per poi divenire decisamente arido in piena estate, vi sono specie stenoigrofile (Zelotes lutetianus) e stenoxerofile (Thanatus sabulosus). Risulta difficile definire un popolamento tipico di questo ambiente ancora molto giovane. La sua posizione confinante con il prato xerico e la fascia di bosco ai margini del fiume, lo rende facilmente colonizzabile dalle specie tipiche di questi ambienti. Durante le tre stagioni di campionamento alcune specie tipiche degli ambienti aperti sono state sostituite da specie ruderali e termofile. Nei “prati sfalciati” la comunità araneologica è caratterizzata da specie tipiche degli ambienti aperti praticoli (Pardosa proxima, P. prativaga, P. agrestis) e da specie euriecie opportuniste (Erigone dentipalpis, Meioneta rurestris). Le condizioni tendenzialmente xeriche del terreno dei mesi più caldi permettono la presenza di specie tipicamente ruderali come Xerolicosa nemoralis. Nel “greto” la comunità araneologica è costituita da un buon numero di specie, fra queste quelle più indicative e caratteristiche delle spiagge sabbiose sono Arctosa variana e Pardosa torrentum; mentre la presenza di Pardosa proxima e P. agrestis è favorita dalla vegetazione erbacea che cresce al limitare della spiaggia, quindi nella fascia non interessata da inondazioni periodiche. A. variana è l’unica specie esclusiva di questa Riserva.
Una revisione della check-list della riserva Le Bine per questo gruppo è stata realizzata da Fabrizio Lanfredi nel 2022 e la trovate qui