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La classe dei Mammiferi comprende in Italia 114 specie (escluse le marine) (Loy et al., 2019). È il gruppo che comprende gli animali di taglia maggiore e spesso difficili da osservare. È una classe molto eterogenea per dimensioni, alimentazione e ambienti frequentati. Per quanto riguarda i mammiferi, a Le Bine risulta ben indagata la comunità dei terrestri, mentre ulteriori indagini sarebbero utili per conoscere più approfonditamente i pipistrelli.
La Riserva naturale Le Bine è stata oggetto, fin dalla sua istituzione, di diversi studi riguardanti in particolare la comunità dei micromammiferi (i piccoli roditori e i toporagni) e la raccolta di dati è proseguita fino ad oggi, seppure in modo non continuo, coprendo un arco di undici anni. Per mole e qualità dei dati la Riserva Le Bine costituisce sicura mente uno dei siti più studiati nell’ambito delle province di Cremona e di Mantova. Lo studio della struttura della comunità dei micromammiferi, effettuato mediante trappole e attraverso lo studio delle borre che ha consentito interessanti valutazioni di tipo ecologico. La Riserva presenta valori di diversità significativamente maggiori rispetto ai siti di confronto situati in ambito padano al di fuori del Parco dell’Oglio. I risultati ottenuti mediante l’analisi delle borre restituiscono un quadro faunistico di un certo interesse: è infatti confermata la presenza di 15 delle 17 specie già rinvenute nella provincia di Cremona (mancano Clethrionomys glareolus e Apodemus agrarius) e vengono segnalate due nuove specie: Neomys anomalus e Sorex samniticus (Ottolini, 1996). Inoltre la campagna di trappolaggio del 1992 aveva consentito la determinazione di Sorex minutus e Apodemus flavicollis (Quarenghi, 1993). Nella Riserva sono state quindi censite in totale 19 specie di micromammiferi. Fra queste Sorex araneus,Crocidura suaveolens, Crocidura leucodon, Microtus savii e Apodemus sylvaticus sono state rilevate con elevata frequenza nei vari campionamenti effettuati. Un ampio gruppo di specie mostra una presenza consolidata, pur comparendo con percentuali inferiori, per motivi legati al campionamento o al legame con habitat di diffusione limitata all’interno della Riserva. Si tratta di Arvicola terrestris, Microtus arvalis, Micromys minutus, Muscardinus avellanarius, Mus domesticus, Neomys fodiens e Rattus rattus. Rattus norvegicus, Talpa europaea e Suncus etruscus sono presumibilmente presenti con percentuali più elevate di quanto risulti dall’analisi delle borre e dal trappolaggio. Un ultimo gruppo è costituito da specie mai segnalate prima o segnalate solo in modo estremamente sporadico in ambienti simili dal punto di vista ecologico o biogeografico. Tuttavia, considerate le difficoltà di carattere diagnostico e la scarsità dei dati a disposizione, tutte le specie appartenenti a questo gruppo meriterebbero ulteriori conferme, prima di essere ascritte alla microteriofauna di Le Bine. In particolare va tenuto conto che Apodemus flavicollis gode solo di un’altra segnalazione nelle province di Cremona e di Mantova (Groppali, 1987), Neomys anomalus non è mai stato trovato in aree contigue, l’unico rinvenimento precedente diSorex samniticus riguardante la Lombardia potrebbe riferirsi ad una predazione avvenuta a Sud del fiume Po e cheSorex minutus è da considerarsi con ogni probabilità assente in provincia di Cremona (Ottolini e Aceto, 1996).
Alcune recenti considerazioni:
Gli studi su questo gruppo sono stati condotti in particolare sui micromammiferi, con campagne di trappolaggio e studi sulle borre di rapaci notturni, e hanno permesso di rilevare un’alta ricchezza di specie rispetto ad altri in ambito padano. Nella riserva sono state censite in totale 21 specie di micromammiferi, fra queste Sorex araneus, Crocidura suaveolens, Crocidura leucodon, Microtus savii e Apodemus sylvaticus sono state ritrovate con elevata frequenza. Inoltre sono presenti in riserva altre 10 specie di mammiferi tra cui il Tasso (Meles meles), la Donnola (Mustela nivalis), la Faina (Martes foina) e la Volpe (Vulpes volpe).
Un discorso a parte merita la Nutria (Myocastor coypus), specie esotica presente nell’area dai primi anni ’90 e oggetto di una campagna di trappolamento nel 1996 e 1997. Tale attività ha portato alla repentina e netta riduzione della popolazione presente. La mancanza di un efficace piano di controllo su tutto il bacino ha consentito il ristabilirsi della popolazione di questo roditore alloctono. Nel 2009 sono state rinvenute due nuove specie di Chirotteri: Plecotus austriacus e Myotis nattereri.
Il 10/02/2011 è stato avvistato per la prima volta a Le Bine lo scoiattolo rosso Sciurus vulgaris e da allora è diventato una presenza sempre più comune all'interno dell'area protetta come dimostrato sia dagli avvistamenti diretti che dalle immagini catturte dalle trappole fotografiche.
Il 21/02/2013 sono è stato segnalato per la prima volta il capriolo Capreolus capreolus e, come per lo scoiattolo, è diventata una presenza fissa a Le Bine con l'avvistamento di diversi animali (fino a 5 in contemporanea) e l'accertata riproduzione della specie.
Un istrice invece è stato ripreso dalle trappole fotografiche solo nel periodo compreso tra l'agosto del 2016 ed i primi di gennaio del 2017.
Si tratta in tutti e tre i casi di specie che stanno ampliando il loro areale in Pianura Padana.
Nella sezione video del sito ci sono diversi video girati con delle fototrappole che documentano la presenza di diverse specie di mammiferi a Le Bine.