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Premessa
Il bosco sta diventando solamente un ricordo dei racconti, delle fiabe e delle leggende dei nostri nonni. Il taglio indiscriminato ha decimato le foreste che ricoprivano le nostre terre. L’alone di mistero che circondava i fitti boschi e le intricate foreste sembra aleggiare ancora intorno al triste vuoto lasciato dalla loro scomparsa. E’ ormai tempo di insegnare ai giovani, ma non solo a loro, il rispetto per un ambiente indispensabile per la sopravvivenza di molte specie animali, compresa quella umana.
Il bosco, tra i diversi ambienti frequentabili è forse quello che offre la maggiore ricchezza di spunti per impostare un percorso di educazione ambientale e, da non trascurare, una maggiore accessibilità. I boschi sono ricchi di stimoli emotivi, sensoriali, di ricordi infantili (le fiabe...).
Le attività proposte mirano a creare un rapporto, anche affettivo, tra i bambini e il bosco.
Obiettivi
La scelta di concentrare le attività in una ben determinata area, che viene così “adottata”, si motiva con il senso di affezione che nasce nell’alunno e che lo spinge ad osservare l’area stessa ed “il proprio albero” con occhi nuovi.
Le ripetute uscite nel corso dell’anno permetteranno di osservare i cambiamenti (non solo con gli occhi!!) che si susseguono nel corso delle stagioni. Si avrà così modo di osservare l’evoluzione della vegetazione, delle presenze faunistiche, i cicli riproduttivi delle piante e degli animali.
Attraverso giochi cooperativi si punterà a sviluppare la capacità di ciascun bambino di interagire con gli altri, facendo emergere un nuovo modo di stare insieme che conservi l’originalità, la ricchezza e la creatività di ogni partecipante.
Per entrare in sintonia con la “filosofia” del progetto e ottenere i migliori risultati possibili si auspica la piena integrazione con la normale programmazione scolastica. Si invitano pertanto i docenti a considerare ogni uscita come il punto di arrivo e di partenza del lavoro svolto in classe.
Metodi
I metodi adottati prevedono l’uso di attività di tipo “scientifico” e “sensoriali”, perché siamo convinti che solo grazie in questa maniera (utilizzando contemporaneamente gli stimoli “della testa” e “della pancia”) si possa realizzare compiutamente la personalità.
Nel dettaglio i metodi punteranno a:
Durata e svolgimento
Le attività proposte si snodano attraverso tutto l’anno scolastico, con un’uscita
sul campo per stagione. Il percorso si articola in quattro incontri (autunno, inverno, inizio primavera, tarda primavera) della durata di tre ore ciascuno. Segue una traccia delle attività previste (suscettibile di modifiche, in base alle richieste dei docenti).
1°incontro (autunno):
Scatole magiche. Le scatole contengono oggetti naturali che si possono trovare a Le Bine (e non solo!). Viene chiesto ai bimbi di riconoscere gli oggetti col solo ausilio del tatto.
Caccia al tesoro naturalistica. Grazie a questo gioco i partecipanti iniziano a prendere confidenza e ad esplorare l’area che è stata loro affidata. Inoltre si stimola l’osservazione dei dettagli.
La classe viene suddivisa in piccoli gruppi (4-5 bambini per gruppo). Ad ogni gruppo verrà assegnata una porzione dell’area (“sottoarea”) dove svolgere attività e osservazioni specifiche.
Disegno (o foto) dell’area . Questa attività verrà ripetuta anche nei successivi incontri per fissare l’attenzione sui cambiamenti che avvengono nel susseguirsi delle stagioni.
Tavolozza dei colori. Attività di osservazione visiva per concentrare l’attenzione sui colori del bosco. Anche questo gioco verrà riproposto nei successivi incontri.
Impronta del tronco degli alberi. Per osservare in modo approfondito le differenze morfologiche dei tronchi degli alberi.
Installazione di un nido artificiale in ogni “sottoarea” per favorire la riproduzione degli uccelli che verranno adottati insieme all’area stessa.
2° incontro (inverno)
Il bruco cieco. Stimola la concentrazione su tutti i sensi (tranne la vista!) e la cooperazione.
Il viandante silenzioso. Stimola la sensibilizzazione acustica e insegna a procedere e muoversi in silenzio.
Tavolozza dei colori.
Disegno (o foto) dell’area.
Memory. Stimola l’osservazione in funzione della memorizzazione delle caratteristiche degli oggetti.
Visita agli acquari che si trovano nel Centro Visita della Riserva.
3° Incontro (inizio primavera)
Controllo nidi artificiali.
Due occhi in due. Per creare un’atmosfera di fiducia nel gruppo e di emozione nell’esplorare l’ambiente. Si valorizzano tutti i sensi tranne la vista.
Disegno (o foto) dell’area.
Il battito degli alberi. Dalla corteccia di alcuni alberi si riesce ad ascoltare la linfa che circola nel tronco. La cosa straordinaria è che il rumore è simile a quello del sangue che scorre nelle nostre vene.
Gratta e annusa. Per scoprire i meravigliosi odori degli oggetti naturali…con un po’ di magia.
Visita allo stagno ed osservazione delle anatre.
4° incontro (tarda primavera)
Controllo nidi artificiali.
Disegno (o foto) dell’area.
Tavolozza dei colori.
Impronte delle foglie. Per evidenziare le differenze morfologiche delle foglie.
Scopri le differenze. Attività di verifica della conoscenza della propria area.
Nella descrizione delle attività mancano volutamente, le attività più scientifiche: riteniamo che debbano essere attentamente discusse con i docenti. Forniamo alcuni esempi o spunti per attività e dei possibili legami con la programmazione scolastica: misurare l'accrescimento delle piante, misurare l’area assegnata con le unità di misura canoniche (metri, centimetri…) e/o con quelle empiriche (mani, piedi, bambini…), rappresentazione grafica delle percentuali di occupazioni dei nidi artificiali da parte degli uccelli con i diagrammi, costruzione della catena alimentare della zona assegnata, studio del suolo e dei suoi abitanti...
Materiali
Non occorre materiale sofisticato. E’ importante che gli alunni abbiano un bloc-notes, colori, una macchina fotografica ogni 4-5 bambini, abbigliamento adeguato alla stagione (p.es. stivali di gomma in autunno-inverno).